L’eccesso di prevenzione Oh, la neve! Oh, il ghiaccio! Oh, il freddo! Il disastro! La catastrofe! Allarme, allarme, allarme! Pompieri, esercito, polizia, carabinieri, volontari – uomini di scienza e di fatica, facchini e affini e collaterali, Protezione civile e protettori incivili, monache e volontari, inquilini, coinquilini, casiliani! Al soccorso! All’aiuto! Al salvamento! Cade, la neve, soffice e mignottesca cade, bella e traditrice, bianca e assassina. Cade la neve, oh se cade! E un urlo, un gemito, uno strillo perenne si leva. Stefano Di Michele 13 FEB 2012
Quei permalosetti cinguettanti che non si rendono conto del regalo di Crozza Per capirsi subito: viva Crozza! Si può copiare dal barbiere – il mio, da ragazzino, era pelato e con la parrucca: già berlusconiano con Rumor? Dalla piazza, nel dopo messa, si può copiare – la nonna aveva un prete un po’ andato di capoccia, che cominciava la messa e finiva prima che le vecchine potessero dire amen. “Don R., stamattina neanche ho potuto finire l’Avemaria”, protestava. “Marì, io so’ lento a partire, ma una volta partito il diavolo mi si porta!”, si esaltava il sant’uomo? In fila al supermercato, è possibile copiare? Guarda Twitti ‘na Crozza dalla rubrica La Sicilia di Buttafuoco e Vincino Stefano Di Michele 10 FEB 2012
Non saprei dire come, ma Szymborska sapeva quasi tutto di me Ci si innamora di un poeta come di una musica, di una faccia, di un sapore. Ci si inciampa, quasi sempre, in un poeta. In una parola che era rimasta incustodita, un verso dimenticato sul ciglio di una strada – come con certe tele di ragno che pendono invisibili dai rami e ti succede di attraversarle: non vengono più via dai capelli, dal viso, dalle ciglia. Non ricordo dove lessi per la prima volta quel verso – ma ricordo che era esattamente quel verso, il primo di tutti i versi di Wislawa Szymborska: “Ascolta / come mi batte forte il tuo cuore”. Stefano Di Michele 03 FEB 2012
Il volto di Gesù è blasfemo? Forse no, e comunque meglio controllare Così, alla fine, in Vaticano hanno azzardato – chissà se in modo avveduto. A nome del Papa si è fatta avanti la segreteria di stato, con una lettera di monsignor Wells, per condannare lo spettacolo di Romeo Castellucci, “Sul concetto di volto nel figlio di Dio”, in scena a Milano al Teatro Parenti. Contro l’opera prima si sono mossi i gruppi più ultrà, come Militia Christi, o “il barone nero” (così Repubblica) Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas, che pur militando nel Pdl di troppa moderazione non fa mostra: “Siamo pronti a impedire fisicamente l’accesso al teatro e l’esecuzione dello spettacolo”. Stefano Di Michele 22 GEN 2012
Eva, Faruk e lo spaesamento di un militante dinanzi ai manifesti del Pd Cose che danno da pensare. “Conosci Eva?”. Uno fosse Adamo o Diabolik probabilmente sì, ma così, su due piedi… Bisogna immaginare un povero militante del Pd – uno che, politicamente parlando, come si dice, da un bel po’ canta e porta la croce. Però, non demorde. E quasi quasi questa tesserina al partito, crepi l’avarizia e la disillusione, per il nuovo anno vorrebbe farla – che magari, nel sostegno al governo Monti-Passera, si transita dall’esaltazione dell’Unità d’Italia sulla tessera del 2011 a quella dell’Intesa della stessa sulla tessera del 2012. Stefano Di Michele 18 GEN 2012
In memoria dei cavalli Joey attraversò tutte le frontiere – e tutte le crudeltà degli uomini. Vide il sangue di milioni di esseri umani mischiarsi con il sangue di milioni di suoi simili – mortalità dei quadrupedi, mortalità dei bipedi, e sempre “la mia mortalità dovrebbe commuoverti”. Rose Line invece doveva correre e correre e correre – ancora non domata, giovane e fiera, e bella tanto da saper persino lasciarsi dietro il vento: e avrebbe sentito il suo sudore sulla pelle e le grida degli umani che scommettevano sulla sua velocità. Stefano Di Michele 16 GEN 2012
L’ozio della politica Perché imparare altra cosa che non sia premere bottoni, girar manopole, abbassar leve, applicar dadi e viti?” – si trova, il quesito, posto tra le pagine di “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, là dove erano i pompieri ad avvampare libri – così come oggi libri e giornali avvampano nelle loro cronache i politici. Con vanità illimitata e giustificata, un po’ tra il drammone genere “L’asso nella manica”pur se Stella & Rizzo d’indubbia bravura e di ammirevole tigna, non reggono onestamente il confronto, a gloria della categoria tutta, con Jack Lemmon e Walter Matthau. Stefano Di Michele 09 GEN 2012
Nessuna tassa iniqua sul cotechino Tutti calmi – Gargantua e Pantagruele e Sir John Falstaff dei giorni nostri: la pancia (al contrario dell’antica pubblicità: “e la pancia non c’è più! e la pancia non c’è più!”) c’è, e volendo si può ancora espandere. La benemerita tenzone che il governo montiano vorrebbe aprire con il “cibo spazzatura” per il momento è buona intenzione ma ancora scarsa attivazione. “Su cosa può essere catalogato quale cibo spazzatura va fatto un lavoro specifico”, dicono al ministero della Salute. Stefano Di Michele 07 GEN 2012
Il vero golpe è quello delle femmine Fu allora, quando giunse l’autunno in cui le donne presero il potere – il potere politico, il potere economico, il potere sociale: e senza sedere in Parlamento – che andò in frantumi anche l’antico e banale e stucchevole ammonimento che “una donna non si tocca nemmeno con un fiore”. Così, sulla prima pagina del manifesto un nerboruto operaio – vabbè, compagno operaio, ma pur sempre maschio di bellicose intenzioni – prende a schiaffi una donna. Anzi, a sculacciate: la tiene saldamente sulle ginocchia, gonna sollevata e culetto scoperto levato in aria, un po’ Lolita e un po’ lotta di classe, e giù manate sulle chiappe, “sciak! sciak”, mentre la poveretta lacrima copiosamente. Stefano Di Michele 25 DIC 2011
Con la riforma Fornero i settantenni saranno al top Una volta – Prima Repubblica, tutt’altro mondo, tutt’altra musica – pure canzonettisticamente il problema era “il vecchietto dove lo metto?”. Adesso la questione è diventata dove mettere il ragazzotto, il giovanotto, il trentenne che – un po’ bamboccione, un po’ precario – ancora accasato con mammà e papà sta, magari pure attaccato alla canna del gas della pensione del nonno. Stefano Di Michele 11 DIC 2011